Cose buone dal territorio: il formaggio Asiago

È il prodotto simbolo dell’Altopiano di Asiago, dal quale prende il nome.
Lo si produce fin dall’anno Mille: inizialmente si utilizzava latte di pecora: l’altopiano era zona fertilissima di buone erbe da pascolo e l’allevamento ovino era l’attività di sostentamento più diffusa. Quando – dal 1500 in poi – gli allevamenti bovini hanno sostituito quelli ovini, anche la materia prima è cambiata: oggi l’Asiago DOP si produce esclusivamente con latte di mucca. L’Asiago più antico è quello stagionato: mezzano, vecchio o stravecchio – a seconda della stagionatura – è un formaggio dal gusto saporito e dalla personalità decisa, con qualche accento piccante.
A questo è stato affiancato, nei primi anni del Novecento, l’Asiago fresco: dal gusto giovane, che sa di latte appena munto, e dalla pasta compatta e soffice come il pan di spagna. Morbido e dolce, ha contribuito alla diffusione dell’Asiago in tutto il mondo.
Infine l’Asiago prodotto della montagna: il formaggio tradizionale dell’Altopiano. L’intero processo di produzione – dalla mungitura del latte, alla trasformazione in formaggio, all’affinatura in tavole di abete rosso – avviene rigorosamente in montagna, fra Veneto e Trentino, a un’altitudine compresa fra i 600 i 2.300 metri. È anch’esso un Asiago fresco, dal profumo latteo e fiorito e dal sapore dolce.
L’Asiago – nelle sue diverse varianti – si può gustare da solo oppure utilizzare come ingrediente per moltissime ricette. E, come tutti i formaggi, si accompagna magnificamente alla grappa: il gusto grasso e saporito del latticino viene “ripulito” dal distillato, che lascia in bocca un sentore piacevolissimo.