Conosci i distillati di frutta?

Ogni paese ha il proprio.
Far fermentare e poi distillare la frutta troppo matura o ammaccata – è una pratica antichissima: i distillati di frutta fanno parte delle tradizioni locali, in tutto il mondo. Molti hanno conservato un carattere regionale. Altri, come il calvados (ottenuto dalle mele bretoni) e il kirsch (ottenuto dalle ciliegie) vengono prodotti su larga scala ed esportati in tutto il mondo.
Se è vero che all’origine di questi distillati vi è una logica di economia e recupero degli scarti, non va dimenticato che, per ottenere un prodotto di qualità, bisogna scegliere con grandissima cura la materia prima.
Prendiamo il Williamine, l’acquavite di frutta ottenuta dalle pere Williams. È importante raccogliere il frutti nel loro giusto punto di maturazione. Le pere vengono fatte maturare per alcuni giorni al buio di un solaio. Si eliminano semi, torsolo e piccioli e si passa alla macinatura. La purea di polpa e bucce viene fatta fermentare in recipienti di acciaio inox, poi distillata in alambicchi discontinui. Il distillato riposa per circa un anno in botti di acciaio, poi diluito, infine imbottigliato.
Il Williamine si degusta freddo o ghiacciato, come digestivo dopo i pasti. Ma il distillato di pere Williams può essere utilizzato anche in cucina: nella preparazione di dolci, come base per le marinature o per sostituire il frutto stesso. Ottimo nei dessert a base di ricotta o formaggio fresco, nei dolci flambé o per aromatizzare il pan di spagna.